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Relazione intitolazione Cine-Teatro Vittoria a Giuseppe M. Maradei

Relazione intitolazione Cine-Teatro Vittoria a Giuseppe M. Maradei

Al sig. Sindaco

di Castrovillari

Avv. Domenico Lo Polito

Egregio sig. Sindaco,

a nome dei cittadini che con me Le hanno inoltrato la petizione per intitolare  il Cineteatro “Vittoria” al compianto  nostro concittadino, grande uomo di teatro ed artista completo, Giuseppe Maria Maradei, Le chiedo, insieme al Consiglio Comunale, di voler esaudire la nostra richiesta, e di inoltrarla altresì, secondo normativa, al sig. Prefetto di Cosenza.

Riteniamo infatti che esistano, nel caso di specie, le condizioni previste dall’art.4  della legge n.1188/1927, regolatrice in materia di intitolazioni, condizioni che consentono di accedere alla deroga del limite decennale  post mortem, ove si tratti “di casi eccezionali, quando si tratti di persone che abbiano benemeritato della Nazione”.

A nostro avviso,  per Giuseppe Maria Maradei, tali  condizioni ricorrono  pienamente, per le motivazioni che di seguito mi pregio di sottoporLe :

1 ) Giuseppe Maria Maradei non è stato un attore autodidatta, per quanti meriti questi ultimi abbiano, ma si è formato alla severa disciplina dello Studio Internazionale di Arti Sceniche nientemeno che del celebre Alessandro Fersen, conseguendo un regolare diploma di attore, disciplina severa di cui  ha poi seguito le regole in tutta la sua successiva carriera.

2 ) ha frequentato poi i corsi di Drammaturgia, tenuti da Eduardo De Filippo, le lezioni sulla Commedia dell’Arte di Dario Fo, sul Faust di Giorgio Strehler, e di altri Maestri dell’ Arte drammatica, tenuti in Teatri come il Piccolo di Milano, l’Eliseo e il teatro Argentina a Roma, recitando, dagli anni ’80 in poi, accanto ad attori come la massima Regina Bianchi, l’unica, vera , Filumena Marturano; accanto a Flavio Bucci, Aldo Giuffrè, Paola Pitagora, Antonella Steni, ed altri attori di fama nazionale, accanto ai quali ha rappresentato a livello nazionale e con grande dignità la terra di Calabria.

3 ) ha inoltre svolto attività intensa per corsi radiofonici di portata nazionale, assai seguiti, per Rai due, ed è stato per più edizioni Direttore Artistico del Festival Mediterraneo dei Due Mari, prestigiosa manifestazione artistica, drammatica e musicale, conosciuta ben oltre i confini anche della nostra nazione, che si pregia di richiamare artisti internazionali e fruitori da tutto il mondo.

A questo curriculum di eccezionale portata, che ha illustrato l’Arte Drammatica Nazionale, si aggiungono poi scelte etiche assolutamente inedite nel mondo dello spettacolo:

  1. Lungi dall’inseguire percorsi di accumulazione personale, di successi economici, di laudi individuali, che pure sono state assai numerose e prestigiose, attraverso premi, citazioni, interviste, ha scelto di eleggere a sua sede artistica la Calabria, ritenendo esiziale l’abbandono della nostra terra, bella e maledetta, ricca di ingegni ed anche di partenze, da parte dei suoi figli migliori. Perciò , carattere fiero ed indomito, volutamente alieno dai lenocinii di una spettacolarizzazione con la mano tesa verso sorgenti politicizzate di finanziamenti, ha preferito l’autonomia  finanziaria e quindi etica, fondando nel 2002, il Teatro della Sirena, completamente da lui finanziato, illustrando  il Mezzogiorno con spettacoli di grande qualità, scelti  nel repertorio tradizionale d’ispirazione classica, ma anche frequentando e facendo conoscere la linea del teatro popolare d’ispirazione religiosa; riprendendo la funzione e la figura del Capocomico della grande tradizione italiana , attore, autore, regista, percorrendo gli itinerari ardui e difficili di una realtà territoriale frammentata talvolta anche culturalmente, avvicinando anche i più distanti a quella forma di democrazia  che nasce dalla cultura. La cultura, attraverso la quale  gli abitanti inconsapevoli diventano cittadini criticamente autonomi, perché “ la cultura fa gli uomini liberi”, come ricordano gli illuministi e Gramsci, diventa la ragione della sua vita, della sua scelta, della sua azione quotidiana. Nessun merito o benemerenza può superare questa sua visione di costruzione della democrazia attraverso il teatro.
  2. In questa direzione va anche la sua intensissima attività di docente di recitazione nelle scuole di ogni ordine e grado della Calabria. Centinaia di studenti, strappati alle sollecitazioni della strada o a peggiori seduzioni, hanno imparato ad amare il teatro, e attraverso di esso, la cultura, riconoscendo la dignità della persona e dei suoi valori, fondata anche sulle regole , sul rispetto di sé e degli altri, sull’utilizzo consapevole di parole, azioni, suoni, che consentono una gestione democratica del vivere civile, nella realtà, come sulla scena.
  3. Il riconoscimento della esemplarità meritoria della sua azione, si può ritrovare oggi sempre più forte nel grande consenso e nella memoria che i concittadini conservano di lui, rafforzata anziché affievolita dai sei anni che hanno fatto seguito alla sua prematura scomparsa, memoria ingigantita dall’eccezionale gratitudine che i cittadini provano, per la sua azione quotidiana in difesa della cultura, e, per conseguenza della democrazia. Tali sentimenti ci hanno consentito di raccogliere , entro un breve termine, un numero davvero eccezionale di firme, che sarebbe stato ancora maggiore, se avessimo prorogato i termini dell’acquisizione.
  4. Infine, ma non certo da ultima, c’è la considerazione che il Cineteatro Vittoria, peraltro non legato ad alcun personaggio o episodio storico memorabile,  è stato la casa, il luogo di nascita dell’artista Maradei, prima studente appassionato di teatro, che seguiva, instancabile, tutte le prove delle compagnie di giro, allora numerose, che percorrevano la penisola, arrivando anche da noi; e poi regista e attore, a soli 17 anni, nel 1978, in quel Teatro, dell’opera di Nino Martoglio “ San Giuvanni Decullato”, con la quale iniziava il suo percorso nel teatro e nella vita. L’attore e regista Giuseppe Maria Maradei nasceva sulla scena del Cineteatro Vittoria.

    Concludendo, chiediamo subito, riscontrando nelle motivazioni suesposte le condizioni
    per la concessione della deroga prevista, l’intitolazione del Cinemateatro Vittoria a Giuseppe Maria Maradei, ritenendo che l’intera sua vita ne sia degna, e che nella morte debba averne il pieno riconoscimento, perché, come dice il Foscolo, “ A’ generosi, giusta di glorie dispensiera è morte”.

Prof.ssa Donatella Laudadio

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