Una vita ed un Paese spezzati dal viadotto Italia

Una vita ed un Paese spezzati dal viadotto Italia

Consiglio comunale straordinario, giovedì 5 marzo, a Mormanno, aperto ai tre comuni (Morano Calabro, Laino Borgo e Laino Castello), interessati dai lavori di ammodernamento dell’A3 SA-RC dopo la perdita di una vita nel cantiere che opera tra Mormanno e Laino Borgo, sul viadotto Italia, il più alto d’Europa. Il lungo ed alto ponte, lunedì pomeriggio, mentre erano in corso i lavori che avrebbero dovuto renderlo più lineare e sicuro, è iniziato a “vibrare”, come raccontano alcuni operai impegnati in quel tratto, e a cedere, provocando la morte di un operaio di 25 anni.

La caduta di una campata del viadotto Italia, apre inquietanti interrogativi sui lavori di ammodernamento dell’infrastruttura viaria – l’unica – più importante del Sud Italia. La conseguente chiusura dell’autostrada, ha spezzato il Paese in due. La viabilità deviata su strade fatiscenti e non idonee ad ospitare il traffico pesante, è la cartina di tornasole di un territorio arretrato in cui l’ammodernamento dell’autostrada fa capolino come possibilità per invertire una rotta secolare ma a costo di vite umane, scarsa sicurezza, occupazione minima per il territorio, rischi di contaminazioni criminali, scarsa qualità dei lavori eseguiti, dovuta anche all’accelerazione dei tempi di chiusura degli stessi, mutamento del paesaggio con conseguente danno ambientale di un’area che è incastonata nel Parco nazionale del Pollino.

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