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Tommaso Fittipaldi festeggia 100 anni di vita vissuta sul “giusto binario”

Tommaso Fittipaldi festeggia 100 anni di vita vissuta sul “giusto binario”

di Ines Raisa Fortunato

Un secolo di candeline sulla torta e pieni polmoni per soffiare altra vita, 100 anni di storia e storie da ripercorrere e raccontare, nella sola declinazione possibile, quella dell’amore. Così Tommasino Fittipaldi (papà del nostro direttore Roberto), prende posto tra i centenari castrovillaresi, sedendosi su quella dignità che lo ha accompagnato nella seconda guerra mondiale, che gli ha reso tollerabile la prigionia di cinque anni in Sudafrica, nel campo Zonderwater dopo essere stato fatto prigionierio dei britannici insieme con migliaia di genieri e altri soldati italiani a Bardia in Libia e che gli ha concesso di tornare nella sua amata terra, la Calabria.

Nato ad Alessandria del Carretto da Filomena Italiano e Vincenzo Fittipaldi, Tommasino è stato capo stazione delle Ferrovie Calabro Lucane, vivendo “sul giusto binario”, come recita la targa che l’Amministrazione comunale ha voluto omaggiargli in occasione del suo compleanno, perché “racchiude in una sola frase l’essenza della vita di una persona”. Con questo monito e questo omaggio, il primo cittadino, Domenico Lo Polito, ha brindato al secolo di un uomo che ha armoniosamente amato la sua vita, insaporendola con le note del violino che suonava a orecchio (o meglio a cuore), e sopportando dolori troppo grandi per la sua statura minuta.

Tra gli innumerevoli viaggi affrontati, tra gli occhi felici e tristi della gente incontrata, in quell’andirivieni di amori e sofferenze, Tommasino ha trovato il coraggio di far scendere, dal suo treno, il piccolo Enzo, suo figlio, che ha perso nel 1969 e sua moglie Angela, indefessa compagna di vita per 51 lunghissimi anni e di riprendere a calcare i suoi binari perchè il dolore non riuscisse a scalfire la sua affezione verso la vita.

E così, il 20 gennaio 2020, Tommasino, nel cui diminutivo si nasconde quella taciuta eleganza che è lo specchio del suo essere, festeggia al tavolo con 4 generazioni a confronto, tra i figli Roberto e Nella, nipoti e pronipoti… e festeggia la vita, l’amore e l’arrivo di un altro treno che, gli auguriamo, porterà, sulla stessa tratta di sempre, una candelina in più il prossimo anno.

(foto di Gianfranco Longo)

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