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Le opere di Gianni Cherillo alla mostra “La via della Croce” di Matera

Le opere di Gianni Cherillo alla mostra “La via della Croce” di Matera

Cinque sculture raffiguranti altrettante stazioni della Via Crucis realizzata dal maestro Gianni Cherillo, di Castrovillari, saranno esposte alla Mostra d’arte dedicata alla Passione di Cristo “La Via della Croce”, che sarà inaugurata  a Matera venerdì 23 marzo 2018 alle ore 18 nell’ex ospedale San Rocco, in piazza San Giovanni. La mostra resterà esposta sino al 15 aprile.

L’opera del maestro Cherillo – realizzata in pietra di Lecce nel 2000 –  impreziosisce la Chiesa “Santissima Trinità” di Castrovillari. Il parroco, don Nicola De Luca, e il Vescovo della Diocesi di Cassano allo Jonio, mons. Francesco Savino, hanno accolto con entusiasmo l’invito degli organizzatori della mostra – il comitato promotore Club per l’Unesco di Matera guidato da Stefania De Toma – ad esporre le opere di Cherillo nella città Capitale Europea della Cultura 2019, data la rilevanza dell’evento che ospiterà, tra l’altro, la “Bolla del Perdono” di Papa Celestino V. La mostra è, infatti, dedicata a L’Aquila, città fortemente provata dal terremoto del 6 aprile 2009.

“Poiché l’arte è un veicolo potente dell’etica e dei valori più preziosi – dichiara De Toma – la voce di Matera, amplificata dal ruolo di Capitale Europea della Cultura 2019, vuol prestarsi per dar forza alla voce di una Città colpita nove anni fa dalla tragedia del sisma e che strenuamente combatte per risorgere.”

Così, insieme con il Club per l’Unesco di L’Aquila “A. A. Tatafiore”, si desidera “dimostrare – continua De Toma – che un percorso di sofferenza, condiviso in nome della fratellanza autentica e attraverso l’arte, può portare alla salvezza, esattamente come nella Via della Croce Cristiana. Ecco perché L’Aquila partecipa portando in esposizione a Matera il simbolo di se stessa, il cuore pulsante della collettività, il segno dell’unione e della condivisione, conservato nella torre del palazzo Civico: la “Bolla del Perdono”, ossia la pergamena che reca il testo dell’indulgenza plenaria donata da Papa Celestino V alla città e al mondo nel 1294.”

Fil rouge della Mostra è la Via Crucis realizzata in esclusiva per Matera dall’autore d’arte Marco Rindori, con richiami al paesaggio della Murgia e dei Sassi e riprodotta anche su tavola a rilievo dalle linee essenziali per consentirne la visibilità tattile anche ai non vedenti.

Le quindici stazioni, ispirate al commento di Paul Claudel nella traduzione di don Basilio Gavazzeni, consulente teologico della mostra, sono tradotte in cinque lingue e incise su lastre di rame con la scrittura braille.

Intorno a questo percorso e alla “Bolla del Perdono”, ma anche a una collezione privata aquilana del XVIII secolo di reliquie di Santi, anch’esse strumento di perdono e indulgenza, ruotano opere provenienti da tutta Italia, con una presenza speciale della Pro loco e del Comune di Spello, della Parrocchia della Santissima Trinità di Castrovillari, del Comune di Accadia e della Fondazione Jorio Vivarelli di Pistoia.

Saranno esposte opere di Bettoni, Butler, Butini, Celli, Cherillo, Marchionni, Mastroberti, Prosperi, Vanni, Vinazzani, di artisti della “Via Crucis di Spello”, fotografie di Francesco La Centra e uno straordinario manufatto in cartapesta eseguito dall’artista Francesca Cascione su ideazione e progetto del maestro Francesco Artese.

Le cinque sculture del maestro Cherillo in mostra a Matera, parte delle 14 stazioni della Via Crucis custodite nella Parrocchia “Santissima Trinità” di Castrovillari, sono, la quarta stazione: Gesù incontra la madre, raffigurata con Santa Teresa da Calcutta (nella foto a sinistra); la quinta stazione: Gesù aiutato da Simone di Cirene, raffigurato da San Giovanni Paolo II (nella foto in alto); la nona stazione: Gesù cade per la terza volta; l’undicesima stazione: Gesù è inchiodato sulla Croce; la tredicesima stazione: Gesù è deposto dalla Croce e consegnato alla madre. (nelle foto sotto)

La Mostra è realizzata nell’ex ospedale San Rocco di Matera in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata. L’organizzazione della mostra e la presenza delle opere sono state possibili grazie all’impegno culturale e istituzionale del Comitato promotore Club per l’Unesco di Matera, in sinergia con il Club per l’Unesco di L’Aquila, soci della Federazione italiana Club e Centri per l’Unesco che aderiscono alla iniziativa.

  

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