Guarda il cielo, Luigi Le Voci, il maestro. Lo guardava spesso, il cielo, il maestro. Da oggi è lì… artista tra gli artisti, voce fuori dal coro, a volte per questo anche deriso nella sua amatissima Castrovillari che in gran parte lo ricambiava, ma apprezzatissimo in Italia e all’estero, a Parigi così come a Torino dove stamani ha lasciato la terra per disegnare nuovi orizzonti. Di lui il mio ricordo più bello è quando, ritornato in città da Torino, decise di viverci più a lungo e iniziò a colorare di vita “la Civita”, il quartiere antico della città e alcuni scorci del centro storico.
I suoi murales divennero in poco tempo una vivace attrazione, pareti dipinte di una casa spesso maltrattata, in cui il maestro entrava e usciva, suonando ora il violino, ora il mandolino, allietando le calde serate estive. In quel tempo, in alcuni pomeriggi, lo accompagnai per raccontarlo attraverso la radio, Radio Castrovillari Centro. E poi attraverso Televiva. Da lì iniziammo a confrontarci…
r.f.
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