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Il Vescovo agli studenti: “Non permettete che i vostri sogni vengano sciupati”

Il Vescovo agli studenti: “Non permettete che i vostri sogni vengano sciupati”

Il Vescovo di Cassano all’Ionio, mons. Francesco Savino, scrive al mondo della scuola: allievi, docenti, dirigenti ed anche ai genitori, augurando loro un buon nuovo anno scolastico. Di seguito il testo della lettera.

«Mi rivolgo a voi tutti, del mondo della scuola, che in questi giorni avete già ripreso, o siete in procinto di riprendere la vostra attività a pieno ritmo.
Le aule torneranno a vociare per la presenza degli allievi ai quali mi rivolgo in prima istanza.
Cari studenti, piccoli e grandi, buon anno scolastico!
Un’altra fatica, e lunga, vi aspetta.
È questo che pensate…
Ma il rammarico per le vacanze terminate, per gli spazi aperti di cui avete goduto, per i giochi che vi hanno allietato non spegne, sono sicuro, l’entusiasmo che provate per un nuovo inizio.
La vostra vitalità così spontanea e irrefrenabile è un’energia che viene da lontano, che sente l’urgenza di esplodere come le gemme a primavera.
Non lasciate che questo entusiasmo sia mortificato da nulla e da nessuno.
Nessuno osi distruggere o ferire il mistero grande della vita che vi abita e che chiede di essere riconosciuto, educato, amato.
Non permettete che i vostri desideri, i vostri sogni, i vostri progetti vengano sciupati da voglie effimere e superficiali che, se esaudite, lasciano soltanto l’amaro delle insoddisfazioni e della noia.

Cercate, con l’aiuto degli adulti di cui vi fidate, di distinguere ciò che vi procura la felicità, da ciò che vi fa soltanto male.
E voi ragazzi, voi giovani, se vi fermate un attimo, e ve lo domandate, sapete bene cosa vi fa felici.

Vi voglio dire una cosa che forse avete già sentito altre volte: sulla ricerca di ciò che vi rende felici potete certamente incontrare i vostri genitori, i vostri docenti, compreso il dirigente, tutti gli operatori scolastici, ed anche me che sono il vostro Vescovo.

Sapete: tutti siamo alla ricerca di qualcosa che ci fa sentire contenti, appagati, amati. Talvolta noi adulti non lo esprimiamo e cerchiamo di sembrare felici perché abbiamo un ruolo da ricoprire; ma vi assicuro: la ricerca della felicità non si esaurisce mai.

Vi potrei già dire che ho conosciuto soltanto una Persona che mi ha dato una risposta certa e che è Gesù, il Cristo, ma in questa mia lettera voglio soltanto esprimervi la proposta di una relazione amicale tra voi e me.

Se volete, io sono pronto a stare con voi, nelle vostre assemblee, a riflettere con voi su temi che ci interpellano come pace, giustizia, difesa del creato, accoglienza, dolore. E mi piacerebbe anche promuovere occasioni di incontro tra voi giovani e gli adulti che hanno la responsabilità della vostra educazione.

Mi rivolgo ora ai docenti che con il dirigente hanno già definito in questi primi incontri le linee programmatiche delle varie attività didattiche. Hanno già dovuto riprendere tutte le forze, ed anche l’entusiasmo, per affrontare un anno scolastico che si presenta con varie novità legislative.

Auguri, cari docenti: non lasciatevi sopraffare dal peso di una responsabilità che è grave, ma anche entusiasmante.

Vi spinge ogni momento ad uscire da voi stessi, a ripensare a quello che siete e che volete essere, al piccolo-grande uomo-cittadino che volete formare, alle energie affettive, intellettuali, umane che volete, sono sicuro, far emergere negli allievi.

Non lo devo ripetere io, ma ve lo auguro: siate educatori. Dalla vostra opera di educatori dipende tutto il bene che i vostri discenti sapranno esprimere.
Ed in questo voi avete, dovete avere alleati i genitori. Da soli non potete farcela!
Con loro, facendo ciascuno la sua parte, siete artefici di una buona parte dell’educazione delle nuove generazioni.

E noi adulti, me compreso, non dobbiamo, né possiamo sottrarci alla responsabilità.
Se il compito ci appare grave o impossibile, non reagiamo con l’indifferenza o la superficialità. Lo renderemmo ancora più impossibile.
Chiediamo invece aiuto…
Studio, confronto, dialogo sono le strade.
Anche a voi dico: io ci sono!

E desidero conoscervi personalmente come già ho cominciato a fare in questi primi mesi del mio episcopato. Anche ai genitori, che avrò modo di incontrare in altre circostanze, voglio rivolgermi in questo momento di inizio dell’anno scolastico.

Cari genitori, avrete sicuramente già provveduto ad equipaggiare di libri e sussidi i vostri figli perché inizino con gioia questo nuovo percorso scolastico. Ma non dimenticate di provvedere a qualcosa che è fondamentale: cercate l’alleanza con i docenti, sin dalla scuola primaria.

Siate coadiutori della programmazione  educativa, non certo per entrare nel merito dei contenuti disciplinari. Quello lasciatelo agli esperti, ma per concordare finalità ed obiettivi a medio e lungo termine per la formazione di quali uomini e donne volete far germogliare dai vostri figli.

E non sovrapponete desideri e sogni che vi appartengono ma possono non essere dei figli che la vita vi ha donato e che possono soltanto ferire, devastare, recidere i desideri e i sogni che, invece, li rendono unici.

Stiamo attenti tutti a non imporre i nostri modelli di umanità ai piccoli, perché, ce ne rendiamo conto ogni giorno, possono essere fallaci e fallimentari.

Pensiamo piuttosto a come custodirci, a come possiamo manifestare, a vicenda l’uno con l’altro, la misericordia di Dio che non si stanca mai di inondarci con il suo Amore infinito.

A tutti, coraggio! Vi aspetto!
E permettetemi di esprimere la benedizione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo che invoco su voi tutti con devozione e sollecitudine affettuosa».

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@TCastrovillari

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