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Morte della 12enne di ‪Firmo, direzione e divisione Cardiologia ospedale Castrovillari: “Non è un caso di malasanità”

Morte della 12enne di ‪Firmo, direzione e divisione Cardiologia ospedale Castrovillari: “Non è un caso di malasanità”

Il testo del comunicato stampa firmato dal direttore della Cardiologia, dott. Giovanni Bisignani e del Direttore del presidio ospedaliero di Castrovillari, dott. Salvatore De Paola.

“La Direzione ospedaliera e la Divisione di Cardiologia del nosocomio di Castrovillari, esprimono solidarietà alla famiglia della piccola Francesca Pia Russo e alla comunità di Firmo per la morte della stessa che essi (anche se per un solo giorno) hanno avuto in cura, e che non hanno potuto salvare, malgrado niente di ciò che la scienza e l’organizzazione del servizio sanitario nazionale, abbia messo loro a disposizione per casi del genere, sia stato trascurato o dimenticato. La morte di un paziente, tanto più se in età tenera, come quella di Francesca Pia è percepito da ogni medico e da ogni operatore sanitario, come un fallimento anche quando non hanno nulla da rimproverarsi.

Nessun problema, quindi, sussiste nel fornire i dati del caso a chiunque voglia ed abbia il diritto di approfondire la dinamica di questa tragedia. Ci dispiace, invece, che una richiesta del garante per l’infanzia della Calabria abbia presentato questa vicenda sulla stampa come sospetto caso di malasanità. Tale atteggiamento raddoppia il dolore già diffuso tra il personale per la tragedia di questa bambina.

Crediamo che l’impegno del personale sanitario abbia tre grandi avversari, innanzitutto nella crudeltà di alcune malattie, come quelle diffusive, che vengono ritenute sempre dominabili e, invece, con vicende come questa, ci ricordano la loro potenziale distruttività, in considerazione della quale l’atteggiamento di sospetto verso la prevenzione attiva è largamente ingiustificato (ricordiamo che il tasso di letalità della comune influenza resta ancora dello 0,2% e riguarda le età estreme, ultrasettantenni e bambini); in secondo luogo nella incapacità di una classe politica che, nei decenni scorsi, ha barattato tutto il barattabile del servizio sanitario regionale alla ricerca di consensi, fatica a scommettere sulle eccellenze e si sforza di creare coorti di vassallaggio a buon mercato; in terzo luogo nell’atteggiamento di chi – di fronte alla tragedia – ancora prima di capire, senza competenza, e prima di documentarsi e di verificare, invece che alla ricerca di soluzioni per i problemi concreti della sanità e dell’infanzia (si pensi solo alla mancanza di servizi come la cardiochirurgia infantile), trova più facile e più conveniente la caccia a inesistenti colpevoli. Caccia, del resto, sempre ripagata dalla luce dei riflettori di una stampa, più preoccupata di diffondere una notizia eclatante che di accertare una verità.”

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@TCastrovillari

web tv di Slow Time, testata giornalistica di emerson communication

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