Procede l’opera di ristrutturazione della Salina di Lungro che, in questi giorni, ha visto il completamento di alcuni lavori di uno dei fabbricati dove dovrebbe essere trasferito il Museo della Salina, attualmente collocato in una struttura data in comodato d’uso da una famiglia di Lungro. Ad annunciarlo è il sindaco arbëresh Giuseppino Santoianni (nella foto) che, al suo terzo mandato elettorale, è impegnato molto sul fronte della valorizzazione del centro italo-albanese.
«Nei giorni scorsi – dice il primo cittadino – abbiamo inserito la Salina di Lungro nel circuito dell’Ispra delle miniere dismesse, e ho partecipato per la prima volta a Gambatesa, in provincia di Genova, ad un incontro con i rappresentanti di miniere provenienti da tutte le parti d’Italia. Così Lungro per la prima volta aderisce a questo circuito per cercare di trovare una soluzione per un sviluppo sia in termini turistici che economici».
I tempi di realizzazione dipendono dai finanziamenti che si riusciranno a reperire dagli enti sovracomunali ma Santoianni non dispera considerato che già il presidente Mario Oliverio è stato investito perché desse un segnale nella direzione della Salina di Lungro. «A tutt’oggi – continua Santoianni – non abbiamo riscontri alle nostre richieste, sia per il completamento di quel fabbricato, fare la strada di accesso alla struttura e realizzare il piazzale della Salina, in attesa di recuperare gli altri fabbricati. Abbiamo anche proposto alla Regione Calabria uno studio nelle gallerie che se verrà finanziato sarà affidato ad un centro speleologico pugliese. Speriamo – conclude – che non passi troppo tempo».
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