Cultura

Castrovillari: nasce il Teatro della Chimera

Castrovillari: nasce il Teatro della Chimera

«L’Associazione Culturale Chimera, nelle persone di Fabio Pellicori e Carla Monaco, è lieta di comunicare al proprio pubblico, alla cittadinanza e a tutti quelli che seguono il percorso artistico della compagnia, l’apertura del Teatro della Chimera. Un nuovo obiettivo, un punto di arrivo. Un punto di arrivo che in realtà è un punto di inizio di una nuova avventura per tutto lo staff dell’Associazione.» Annunciano così, Fabio e Carla, l’apertura del nuovo spazio scenico e di aggregazione culturale di via Ripoli, l’unico, al momento, in città – esclusi i cinema, le sedi associative e il teatro Sybaris – dopo la chiusura del Teatro della Sirena, del compianto Giuseppe Maradei e di quello di Aprustum.

«L’anno passato – spiegano Pellicori e Monaco – è stato un anno duro per molti versi, ma proprio in quei momenti, abbiamo deciso di andare avanti e di farlo nel modo giusto, nell’unico modo possibile: un piccolo teatro. Sentivamo che era necessario, per noi e per Castrovillari. Una città in cui, troppo spesso, molti di coloro che fanno cultura (o presunta tale), lo fanno per prendere soldi e, poi, non lasciare nulla di concreto per far vivere il posto stesso. Un piccolo Teatro, costruito con i nostri sforzi, senza finanziamenti pubblici, e con l’aiuto di tante persone che hanno avuto a cuore la nostra struttura per tanti anni. Alcuni di loro ci hanno aiutato a costruire il palco, altri a tagliare le quinte; alcuni ci hanno offerto una piccola quota, altri ci hanno portato mobili e sedie per assemblare il tutto e rendere possibile questa realtà, altri ancora ci hanno dato il sostegno morale.»

«Questo piccolo spazio, che ha una capienza di una quarantina di posti, nasce libero e vuole restare tale. Infatti assumerà la conformazione di un piccolo spazio, che sarà messo a disposizione (gratuitamente, facendo solo la tessera associativa, obbligatoria per la tipologia della struttura) di tutti coloro che vogliano utilizzarlo. Non è perfetto e non mira ad esserlo: vuole essere un punto di incontro, di lavoro, di memoria.»

«Mi piace definirlo – scrive Fabio Pellicori – con due citazioni di persone a me care: “Una luce in questo momento buio”; “[…] è un piccolo spazio, uno specchio infranto che proietta luci e si nutre di ombre, un luogo-non luogo consacrato all’Arte, dove un tempo-senza tempo rinnega sè stesso. […] Questo teatrino offre il suo piccolo “vuoto” come cassa di risonanza per le libere vibrazioni dell’anima a tutti i folli cavalieri erranti, che vogliono sfidare i mulini a vento del tempo.”»

Perché teatro della Chimera? «Perché non avevamo scelto un nome e le persone che vengono a trovarci ogni giorno ce lo hanno suggerito, essendo un nome semplice. Da oggi, come sempre, noi siamo qui e vi aspettiamo in via Ripoli 17, iniziando con la prima manifestazione martedì 21 marzo alle ore 19, quando ospiteremo il festival ricorrente de i Lettori / the Readers per la giornata mondiale della poesia.»

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@TCastrovillari

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