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Discarica Campolescia: Lo Polito replica a Laghi: “Non vi preoccupate dei rifiuti”

Discarica Campolescia: Lo Polito replica a Laghi: “Non vi preoccupate dei rifiuti”

Non si è fatta attendere la risposta dell’ex sindaco di Castrovillari, Mimmo Lo Polito, sulla questione della riapertura della discarica di contrada Dolcetti-Campolescia. Così, all’indomani della presa di posizione delle associazioni che fanno capo all’ex consigliere comunale e futuro candidato sindaco della città, Ferdinando Laghi [GUARDA VIDEO] già antagonista di Lo Polito al ballottaggio di tre anni fa, quest’ultimo, candidato alle Primarie del centrosinistra del 22 febbraio desidera “parlare di dati reali“.

“Dopo diversi mesi di silenzio – scrive Lo Polito – torna a far sentire la propria voce una delle associazioni legate alle liste civiche già presenti nel Consiglio comunale. E lo fa su un tema più volte trattato, quello dei rifiuti. Lo fa senza preoccuparsi dei cumuli di rifiuti presenti in ogni angolo di strada; lo fa senza preoccuparsi di capire perché non è stato inviato il saldo della TARI 2014 (in questo anno i cittadini di Castrovillari saranno costretti a pagare 2 volte: il saldo 2014 e tutto il 2015); lo fa senza preoccuparsi di capire quanto spende il comune di Castrovillari per trasporto e conferimento nell’impianto di Rossano. Lo fa, in una parola – secondo Lo Polito – con il metodo solito, creando allarmismo e conseguente NO. Ma il no a che cosa? Ad un progetto che è stato finanziato per ‘la messa in sicurezza ed adeguamento’ del sito di Campolescia. Dopo che sono stati acquisiti tutti i pareri di legge. Ed allora forse un poco di cronologia aiuta”, rincara Lo Polito.

Ed eccola la cronologia proposta dall’ex primo cittadino, mandato a casa anche dai consiglieri comunali di Laghi.

“Il sito interessato non ricade in zona archeologica (è stato acquisito il parere della Sovrintendenza ai beni Archeologici); il sito non ricade in zona che presenta falde inquinabili (è stato acquisito il parere favorevole dell’Arpacal); il sito non è soggetto ad alcun vincolo che ne impedisce l’utilizzo ed a tal fine sono stati acquisiti tutti i pareri favorevoli; il sito, per anni sequestrato dalla Procura della Repubblica, è stato dissequestrato per l’esecuzione dei detti lavori. Pareri favorevoli che, il nucleo VIA (Valutazione Impatto Ambientale), ha valutato nella seduta del 9 Aprile 2013, alla presenza del sottoscritto, del consigliere Dario D’Atri e dell’assessore Angelo Loiacono, rigettando gli otto ricorsi che le associazioni legate a Solidarietà e Partecipazione avevano fatto pervenire a detto organismo, composto da rappresentanti di tutti gli enti e professioni addetti alla tutela del territorio ed ai vincoli esistenti.

I ricorsi rigettati contenevano gli stessi argomenti oggi riproposti, bollati da chi per legge è tenuto a valutare il rispetto dei vincoli per la tutela del territorio, come infondati.

In quella occasione erano stati fatti dei rilievi al progetto presentato dall’amministrazione Blaiotta che effettivamente prevedeva un innalzamento delle sponde e della capacità di abbanco (piramide), ed alla quale all’epoca, da opposizione, ci eravamo opposti. Il nuovo progetto non prevede alcuna piramide ma il riempimento al colmo del piano campagna. In altri termini come era all’orgine. E solo dopo la riformulazione del progetto, in data 10 Agosto 2013 è stata rilasciata l’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) con decreto n.11591.

Il progetto non è in fase d’appalto. E’ già stato appaltato. Dimostrazione evidente che con il milione di euro ottenuto i lavori sono interamente finanziati senza oneri per il comune di Castrovillari.

Il risparmio per l’ente e per i cittadini è evidente. Altro che aumento dei costi di gestione. Ignora, infatti, chi si oppone alla riapertura, quanto l’ente paga a quintale di rifiuti per il conferimento del secco non riciclabile e per il trasporto a Rossano. Ignora, sempre chi si oppone, che tutti questi costi gravano totalmente sui cittadini. Ignora, sempre chi si oppone, che negli anni il comune di Castrovillari ha speso circa 600mila euro per la raccolta di percolato, per una discarica non utilizzata, oltre al danno sociale per l’inquinamento sino ad oggi prodotto; i lavori appaltati ne prevedono la sistemazione e messa a norma con ulteriore minore spesa per l’ente in termini monetari e di inquinamento ambientale.

Ignora – conclude Lo Polito – sempre chi si oppone, i vantaggi economici in termini di minori costi (dati dalla differenza tra costi attuali e costi dopo la riapertura) e, soprattutto, di pulizia delle strade cittadine.”

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@TCastrovillari

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